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La Danza degli Archetipi – 2° parte

GLI ARCHETIPI DELLO SPIRITO

Secondo te l’essere umano riuscirà ad autodistruggersi?

Domanda impegnativa in un momento storico come questo. Ancora di più se a pormi la domanda è uno dei miei alunni della casa circondariale con una lunga pena detentiva.

Il mio pensiero è andato subito all’Archetipo del distruttore e alla lotta interiore di Harry Potter con  Lord Voldemort.

Nella prima parte di quest’articolo ti ho presentato la prima tappa della formazione dell’IO, nel libro “Risvegliare l’eroe dentro di noi” di Carol S. Pearson. In questo parlo del passaggio dall’IO allo Spirito nell’evoluzione personale e alla nostra incredibile potenzialità di essere creatori e trasformatori o distruttori di ogni realtà fisica e spirituale.

I quattro Archetipi che affronto sono quelli che permettono di accedere e vivere la dimensione spirituale con consapevolezza. Sono quattro aspetti dello Spirto presenti in ciascun uomo come nell’umanità intera.

Cosa si intende con Spirito? Quella parte della nostra psiche che ci collega con ciò che riteniamo divino al di fuori di noi (Dio, Coscienza Cosmica Universale, Amore, ecc) e che ci fa sentire il senso della nostra vita. E’ la via che apre al mistero, all’autenticità della vita. Il Cercatore, l’Amante, il Distruttore, il Creatore.

  •  IL CERCATORE

Il Cercatore risponde alla sete di Assoluto, è colui che varca la soglia.  E’ l’Archetipo che ha coraggio di andare verso l’ignoto di spezzare le catene delle dipendenze. Vince la paura di ciò che non conosciamo e dei demoni interiori. Si muove partendo dal senso di una mancanza, insoddisfazione e anela a qualcosa di migliore.

L’Ombra si manifesta nel desiderio ossessivo d’indipendenza: Lucifero. Un eccesso di ambizione, perfezionismo, superbia, ecc.

Traguardo: ricerca di una vita o di un modo di essere migliore.

Paura: il conformismo o la prigionia

Compito: Essere federe a una verità più profonda o più alta

Dono: Ambizione, autonomia.

  • IL DISTRUTTORE

Il Distruttore: Thanatos, l’istinto di morte. E’ l’Archetipo che ci permette di uccidere tutto ciò che in noi blocca il viaggio e l’evoluzione. Ne facciamo esperienza soprattutto nella sua valenza negativa, ma se non ci fosse il Distruttore non ci sarebbe vita. Ognuno di noi è alleato della morte e la ama, perché a livello psichico c’è la tendenza a salvare l’IO distruggendo lo Spirito. Il Distruttore diventa alleato nel momento in cui riconosciamo la necessità di rinunciare alle cose senza rifiutare il dolore o l’angoscia che questo implica. Quando decidiamo di fare pulizia dentro di noi ci aiuta a rompere i rapporti disfunzionali.

Ombra: Autodistruttività, distruzione degli altri.

Traguardo: La crescita, la metamorfosi

Paura: la stagnazione o l’annullamento, la morte senza rinascita.

Compito: Imparare a lasciar andare, rivoluzionale, accettare la mortalità

Dono: l’umiltà, l’accettazione.

  • L’AMANTE

L’Amante ha Eros come propulsore, la forza vitale. Jung ha insegnato che il nostro ingresso nel mondo dello Spirito avviene attraverso l’integrazione nella psiche dell’elemento sessuale opposto: per gli uomini è l’Anima, per le donne l’Animus.  Senza amore lo Spirito non si impegna nella vita.

Ombra: Gelosia, invidia, fissazione ossessiva su un oggetto d’amore, dipendenza a livello sessuale.

Traguardo: la felicità, il sentirsi uno in sé e con gli altri.

Paura: la perdita dell’amore, il senso di essere diviso da sé e dagli altri

Compito: perseguire la propria felicità, impegnarsi nei confronti di ciò che si ama

Dono: l’impegno, la passione e l’estasi.

  • IL CREATORE

Il Creatore governa l’immaginazione creativa dell’individuo. Presiede al processo del generare la nostra vita attingendo alla radice profonda della missione unica e irripetibile di ciascuno. E’ il legame profondo che hanno colto i grandi della storia che sono riusciti a realizzare il senso della loro vita nell’autenticità e nell’unicità del loro “compito”. Per James Hillman creare il nostro Spirito significa contribuire all’azione dello Spirito nel mondo.

Creare nella nostra vita significa considerare ogni esperienza degna di essere vissuta, valida e giusta per noi. Ogni creazione parte dalla consapevolezza profonda dell’identità e dall’ascolto interiore. Dall’uscita di ruoli falsi.

“Creare la propria vita …non vuol dire creare un prodotto, ma assaporare il piacere di un processo” (p. 194)

Ombra: creare senza avere alcun senso di responsabilità per ciò che fai. Creare circostanze negative, manie di lavoro ossessivo, sogni ad occhi aperti.

Traguardo: Creazione di una vita di un lavoro o di una realtà.

Paura: Mancanza di autenticità, creazione abortita, incapacità a livello d’immaginazione.

Compito: Autocreazione, autoaccettazione

Dono: creatività, identità, vocazione.

L’essere umano ha quindi la possibilità, sempre e comunque, di autodistruggersi. Il nostro compito e la missione di ogni persona oggi più che in altre epoche storiche, è quello di lavorare con tutto noi stessi affinché la dimensione spirituale sia straordinariamente forte e connessa con tutte le persone che camminano come noi.

Buon cammino.

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